mercoledì 22 maggio 2013

I giorni più belli del mio anno all'estero

Il fine settimana dal 17 al 19 maggio l' ho passato in mezzo alla natura, senza rete cellulare né Internet. Solo animali,spiaggia,vento e tante riflessioni.
Dopo i giorni "no" dove pensavo solo ad arrivare in Italia, Paulina mi ha convinto ad intraprendere questa avventura. E aveva ragione: mi ci voleva!
Ho sorpreso me stessa e credo che sorprenderò un po' anche la mia famiglia,visto che non sono (ero) il tipo da campeggio sulla spiaggia senza comunicazioni con il mondo!!
Ho imparato un sacco di cose,oltre ad aver visto uno dei paesaggi più belli tra deserto e savana. Infatti il Venezuela gode di tutti i tipi di clima e paesaggi! Il deserto dello stato Falcón nasce dall'accumulo della sabbia proveniente dal Sahara...uno spettacolo!!! Poi ci siamo accampati nella savana della punta dello stato Falcón,nella penisola di Paraguanà.
Ho mangiato tartaruga,granchi e aragoste; ho visto la vita del pescatore; ho visto la vita del venezuelano senza tutti i comforts; ho visto ragazzi della mia età sacrificare animali; ho imparato a sopravvivere.
Chi l' avrebbe mai detto? Io,che svengo a vedere il sangue,ho trovato il coraggio di vedere l' atto del sacrificio senza spaventarmi.
Ho capito quanto può essere diversa una vita dall'altra e a quanto io sono fortunata.
Ogni volta che conosco un nuovo posto del Venezuela penso: "Non può essere vero!! Sto conoscendo tutto ciò da sola,senza la mia famiglia. Che fortuna che ho!!". È qualcosa che non si può spiegare a parole.
Sono stata in campeggio sulla spiaggia, mi sono svegliata con il rumore delle onde del mare, la brezza mattutina che mi portava tanti pensieri alla mente,gli asini che ci guardavano dormire nella tenda, le galline che ci raggiungevano mentre stavamo mangiando,il cane Cacirullo che non ascoltava,i signori che ci hanno ospitato che discutevano per tutto e noi morivamo dal ridere,i ragazzi con i tatuaggi "Nike".... Non dimenticherò nulla!!!
Sono stati i giorni più belli della mia esperienza e spero un giorno poter ritornarci con la mia famiglia italiana per far vedere a loro le stesse meraviglie.

lunedì 13 maggio 2013

Grazie.

Quando perdo qualcuno che conosco, la cosa più spontanea che riesco a fare è dare un forte abbraccio ai famigliari.
Ora sono a più di otto mila kilometri di distanza e ho perso qualcuno. Non mi resta nient'altro che scrivere....

Grazie Alberto per avermi insegnato a non smettere mai di credere in me stessa. Grazie per avermi fatto capire che non devo mai smettere di conoscere. Grazie per avermi trasmesso la passione che tu avevi nel fare il medico. Grazie per avermi fatto capire che la mia vera strada è nel campo medico. Grazie per avermi fatto fantasticare con i racconti dei tuoi viaggi. Grazie per essere stato una persona razionale e colta. Grazie per aver condiviso con me i momenti gioiosi e anche quelli un po' più bui. Grazie per essere sempre stato te stesso.

Ricordo che in questi otto mesi in Venezuela ho parlato due volte con te in Skype e mi chiedevi informazioni sulla cultura, sulle persone, sulla geografia proprio come eri solito fare. E sono sicura che avresti aspettato di vedermi al mio ritorno,ansioso di conoscere il Venezuela attraverso le mie parole, proprio come facevamo tutti noi nel conoscere i tanti paesi che hai visitato.

È stata una morte che ha colto tutti di sorpresa, siamo ancora sconcertati e io, essendo lontano, mi sento impotente nel non poter dare nemmeno un semplice abbraccio.

Grazie di tutto Alberto, perché anche se ti ho conosciuto poco, mi hai trasmesso due grandi cose: la voglia di viaggiare e la passione per un lavoro nel campo medico.

Ci osserverai da lassù e ci proteggerai, sarai sempre qui vicino a noi con il tuo sorriso e il tuo sguardo allegro.

Grazie.

venerdì 3 maggio 2013

8 8 8 8 8 8 8 8 OTTO MESI

Non me la sento di scrivere in inglese perché sono in modalità italiano in questo periodo.

Sinceramente non vedo l' ora di tornare,di recuperare le belle e buone abitudini italiane,la nostra vita frenetica ma tranquilla al momento giusto,il nostro cibo,la nostra gente.

Sono già passati 8 mesi e questo ottavo mese (mi sembra una gravidanza!) è stato caratterizzato dalla NOIA. Non solo semplice stanchezza,ma vera e propria noia... Mi sento annoiata,senza forze,senza voglia.
Il mio cervello sta recuperando l' italiano e,credo,che anche ciò sta influenzando la mia Voglia d'Italia. Nonostante i mille problemi che abbiamo, l' Italia è sempre la patria del mondo,la casa di tutti. Ci sono tante cose che sfigurano il nostro tricolore,ma stando lontano ho capito quanto sia bella la nostra Italia,quanto ho bisogno di un pomeriggio a Milano,quanto ho bisogno di conoscere ciò che succede dal nord al sud della nostra penisola.

Forse è anche il mese della malinconia. Vivo in Venezuela,ma con la testa sono già in Italia. Da parecchi giorni,direi.

Ho bisogno dei pranzi all'italiana,di quelli con 4832919 portate in cui non ti alzi dalla sedia fino alle 9 di sera,ho bisogno di uscire con i miei amici e,nonostante i 18 anni,fare ancora qualche cretinata e ridere per tutto,ho bisogno della mia quotidianità tra scuola,cane e visite familiari,ho bisogno di un abbraccio di mia mamma. Ho bisogno di Italia,della mia casa verde bianca e rossa.
Detto ciò,al mese darei un 7.5

Penso che ricomincio a scrivere in italiano perché sono prossima al ritorno e mi sento legata all'Italia ora più che mai.

Ai futuri studenti di scambio posso confermare che è un'esperienza bellissima,ricca,fantastica, ma vi darò lo stesso avviso che avevano dato a me ex Exchange: UN ANNO È DAVVERO LUNGO.Si impara a dare valore a quei semplici 12 mesi,ma quando sei lontano da casa passano velocemente e lentamente allo stesso tempo. E quando si ha voglia di casa,non passano più!

Pace e amore,
Glenda.